Meteo, luglio 2015 tra i più caldi di sempre insieme al 2003
01 Agosto 2015 17:31
L’anomalia climatica che ha colpito l’intero settore centro meridionale europeo ed in particolare tutta l’area mediterranea centro occidentale – anomalia originata dalla presenza costante dell’anticiclone africano a latitudini più elevate rispetto alla normalità – è la causa principale del luglio da record appena concluso, che si colloca al top delle classifiche dei mesi più caldi – assieme all’estate 2003 – da quando vengono registrati i dati meteo in Italia.
TEMPERATURE – I numeri dell’analisi climatica effettuata dagli esperti di Meteovalnure.it evidenziano che le medie del mese sono state superiori di 4/5 °C rispetto alla norma: media generale di 28,4°C, +4,7°C; media delle massime di 34,4°C, +5.1°C; media delle minime di 22,3°C, +4,4°C.
Le temperature massime e minime assolute registrate durante il mese sono state di +38,1°C e 18,1°C nell’hinterland Piacentino e 37,5°C e 20,2°C per Piacenza città.
PRECIPITAZIONI – Le precipitazioni sono state del tutto assenti se non per qualche episodio temporalesco localizzato (79mm caduti in un’ora a Gropparello); in città sono stati registrati 12,6 mm caduti negli ultimi 2 giorni del mese a fronte di una media di 37,5 mm mentre tutte le stazioni della provincia hanno registrato accumuli tra i 7 e gli 8 mm.
DEFICIT IDRICO – Altro dato importante per l’agricoltura è l’evapotraspirazione registrata, che consiste nella potenziale quantità di acqua evaporata dal terreno durante il mese. Nella zona intorno a Piacenza si sono registrati 161 mm evapotraspirati, che a fronte dei 12,6 mm caduti, hanno generato un deficit idrico potenziale di 148,4 mm, con un bilancio annuale di 450 mm di pioggia accumulati e 637 mm evaporati.
TUTTA COLPA DEL NIÑO – L’invasione verso Nord di masse d’aria calda di origini Sahariana negli ultimi anni è divenuta una costante durante la stagione estiva (e non solo), dovuta alla presenza di El Niño, il riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale: un fenomeno climatico periodico che si verifica, in media ogni cinque anni, nei mesi di dicembre e gennaio e che produce i suoi effetti a livello globale qualche mese dopo. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione: nel mese appena concluso ha portato sull’Italia ripetute ondate di calore, eccezionali più per la loro durata che per i picchi di temperatura registrati.
L’ESTATE NON E’ ANCORA FINITA – Il trimestre estivo non è ancora terminato – continua il rapporto di MeteoValnure.it – e potrebbe concludersi con importanti anomalie positive di temperatura e negative di precipitazione.Negli ultimi 60 anni l’aumento delle temperature ha riguardato con maggiore intensità l’estate e la primavera; lo scenario climatico 2015- 2050 conferma l’aumento delle temperature, ma prospetta una diversa distribuzione delle piogge, sempre più scarse in estate ma più abbondanti in primavera.
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