Delitto del trolley, udienza fiume: contestati scontrini e celle telefoniche
09 Ottobre 2015 19:12
E’ durata dalla mattina fino al tardo pomeriggio di oggi la seconda udienza in Corte d’Assise a Milano nel processo che vede imputato il fiorenzuolano Gianluca Civardi, accusato assieme all’amico piacentino Paolo Grassi (già condannato in primo grado all’ergastolo con rito abbreviato) di aver ucciso, sezionato, chiuso in un trolley e gettato in un cassonetto vicino alla stazione di Lodi il professor Adriano Manesco. Numerosi i testimoni sentiti da accusa e difesa, in particolare l’attenzione si è concentrata su due punti. Il primo è legato agli acquisti, effettuati nei giorni precedenti il delitto del 7 agosto 2014, di materiale che secondo gli inquirenti sarebbe servito per progettare e poi realizzare il delitto. In particolare una mannaia e un seghetto, ma anche di grembiuli e guanti. Secondo aspetto: sono stati ascoltati alcuni tecnici che hanno riferito in merito alle localizzazioni in quei giorni dei cellulari dei due presunti autori del delitto, perizie sulla cui attendibilità tecnica gli avvocati della difesa Francesca Cotani e Andrea Bazzani hanno manifestato diversi dubbi.
La terza udienza è fissata per martedì prossimo.
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