Disinfestante sulle Mura, Molinari:
“Alto dosaggio, rischi per l’ambiente”
20 Ottobre 2015 12:37
“Per pulire il lato nord delle mura di Piacenza dalle piante infestanti erano necessari 4 litri di formulato, ma ne sono stati utilizzati 45 litri. La società che, per conto del Comune, ha eseguito il trattamento alla fine di giugno ha applicato una dose di glifosate spropositata, dieci volte superiore a quella adeguata a questo tipo di intervento. Fortunatamente la siccità di quel periodo ha scongiurato un dilavamento della sostanza, altrimenti l’intero vallo avrebbe potuto essere contaminato. C’è comunque stato uno spreco e in condizioni particolari potevano esserci rischi per l’ambiente e la popolazione. In ogni caso non si possono ancora escludere danni ai platani a ridosso delle mura”.
Sono le affermazioni di Gian Pietro Molinari, professore di chimica agraria dell’Università Cattolica di Piacenza, che a Telelibertà ha presentato il duro lavoro di ricerca portato a termine dal suo tesista Tommaso Galiotta, il cui elaborato è stato giudicato con il massimo dei voti e menzionato dalla commissione di laurea per la “dignità di stampa”. Galiotta ha affrontato il tema del diserbo delle mura di Piacenza, analizzando le strategie per rimuovere le piante arboree e le erbacce che fioriscono sulla cinta, senza causare danni ai referti e all’ambiente.
Proprio mentre Galiotta completava il suo studio, Geocart, società incaricata dal Comune, ha eseguito un intervento di pulizia delle nostre mura: secondo il tesista e secondo il professor Molinari innanzitutto “è stato utilizzato un formulato non specificatamente indicato per le aree urbane”. Il principio attivo, ovvero il glifosate, è ritenuto comunque adeguato ed efficace dai due esperti, fortemente critici però sulle dosi di applicazione: a loro avviso se il prodotto fosse arrivato al vallo avrebbe potuto agire anche su quella vegetazione e non si esclude che i platani risentiranno negativamente di quest’intervento. “Controlleremo – annuncia il docente – la loro ripresa vegetativa”.
Geocart, che ha eseguito il trattamento, si difende per voce del suo presidente Sergio Bernini: “Rispetto alle concentrazioni da utilizzare, noi abbiamo assolutamente seguito le indicazioni del prodotto, ovvero il Roundup, che è indicato per le aree urbane e che utilizziamo normalmente. Ovviamente prestiamo attenzione alle condizioni climatiche, prima di effettuare il trattamento, che viene svolto con la piattaforma proprio per evitare dispersioni del prodotto. Non da ultimo, stiamo attenti ai platani e alla vegetazione. Durante la pulizia effettuata a giugno, abbiamo coperto il vallo con un telo. Infine, comunichiamo sempre tutti i nostri interventi al Comune e all’Ausl”.
Nel frattempo il professor Molinari è intenzionato a veder proseguire la ricerca “consegnata all’Ente Farnese e finanziata in parte dal Ministero ed in parte dal Rotary Piacenza”. Ad affiancare Galiotta nei rilievi è intervenuta l’associazione dei laureati in agraria: sono stati messi in luce l’aggressività di alcune infestanti che oltre a non essere gradevoli dal punto di vista estetico riescono a staccare parti dei mattoni e come il loro sviluppo dipenda dal clima e dalla posizione. Ad essere maggiormente colpita dal problema è infatti la parte della cinta di via XXI Aprile, in quanto si affaccia a Nord.
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