Omicidio Manesco, ex datore di lavoro di Civardi: “Lo riassumerei”
03 Novembre 2015 18:13
Prosegue in Corte d’Assise a Milano il processo a Gianluca Civardi, il piacentino accusato di aver ucciso, insieme all’amico Paolo Grassi – già condannato all’ergastolo – il professor Adriano Manesco il 7 agosto del 2014 nella sua abitazione a Milano. Oggi è stato ascoltato il noto psichiatra Alessandro Meluzzi, che ha parlato dei due incontri avuti in carcere con l’imputato. Secondo Meluzzi, Civardi parla dell’omicidio come se fosse avvenuto mentre si trovava in una sorta di stato crepuscolare e a suo avviso sarebbe quindi necessaria una perizia psichiatrica approfondita. I legali difensori di Civardi, Andrea Bazzani e Francesca Cotani, hanno subito formalizzato la richiesta alla Corte, con il parere contrario del pm: la decisione dei giudici verrà comunicata nella prossima udienza del 20 novembre. Nella seduta di oggi sono stati ascoltati anche i familiari di Civardi: “Il fratello e la sorella – spiega l’avvocato Bazzani – hanno chiarito che le armi sequestrate nella cantina dell’abitazione in cui vive la famiglia erano giocattoli in latta”. Il padre di Civardi è stato invece ascoltato sulla situazione economica del figlio, che lavorava come operaio trasfertista specializzato e percepiva un ottimo stipendio. “E’ la dimostrazione – commenta il legale – che non c’è un movente economico”. Infine la Corte ha sentito l’ex datore di lavoro di civardi, che ha espresso apprezzamenti sulle capacità professionali del piacentino: “Gli abbiamo chiesto – racconta Bazzani – se lo riassumerebbe e lui ha risposto di sì, sulla base della professionalità che il nostro assistito dimostrava sul lavoro”.
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