Riccardo, disegnatore tecnico che ha vissuto in strada e sui treni
17 Novembre 2015 10:57
Da disegnatore tecnico a “clochard”, costretto a vivere tra i binari della stazione o per strada, tra gli sguardi indifferenti della gente se non addirittura infastiditi o indignati. La storia di Riccardo (nome di fantasia) è da brividi, perché lascia intendere che a chiunque potrebbe accadere di perdere tutto.
Oggi Riccardo ha 61 anni e, grazie all’aiuto di Caritas, sta riprendendo in mano la propria vita, andata in pezzi quando di anni ne aveva 56.
Ha dovuto fare i conti con il fallimento dell’azienda presso cui lavorava a Podenzano poi con un famigliare che non gli avrebbe pagato i contributi per 10 anni e lo avrebbe lasciato a casa. Alle spalle un matrimonio fallito e due figli con cui sta cercando di riallacciare i rapporti dopo essere scappato in Romania per la disperazione e la vergogna.
“Ho iniziato a lavorare a 15 anni – racconta Riccardo alle telecamere di Telelibertà – ma, all’età della pensione, ho scoperto che non mi erano stati riconosciuti i contributi. Ho perso il lavoro e quindi la casa, a San Giorgio, perché non riuscivo a pagare l’affitto. Mi sono trovato per strada – spiega con un filo di voce – ho dormito ovunque fino ad arrivare alla decisione di andarmene in Romania dove mi era stato promesso un lavoro. Le cose non sono andate bene e sono tornato a Piacenza. Dopo tanta sofferenza, alla fine del tunnel ho visto la luce. Ho conosciuto persone straordinarie che lavorano alla Caritas che mi hanno accolto dandomi un’altra possibilità. Sono riuscito anche a trovare un lavoretto e una casa dove vivere – prosegue Riccardo e oggi, un po’ per riconoscenza e un po’ perché mi sento un uomo diverso sono diventato a mia volta volontario. Aiuto in mensa e, di notte, torno su quei vagoni dei treni che una volta mi hanno protetto dal freddo e visto piangere per aiutare le persone che hanno bisogno, rimaste senza niente, e per dire loro che c’è una speranza per tutti.
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