L’anno più caldo di sempre, tre mesi sopra le medie. Ieri 12 gradi
23 Dicembre 2015 11:40
Il 2015 verrà ricordato come l’anno più caldo di sempre. Fino a nuovo record, ovviamente. Lo dice il Noaa, l’agenzia federale degli Stati Uniti per la meteorologia che rileva i dati dal 1838, secondo la quale, a livello mondiale, da allora non c’è mai stato un anno così caldo. I record li abbiamo toccati (e sentiti) a luglio e poi di nuovo nel trimestre settembre-ottobre-novembre. Il trend di crescita è iniziato nel 2000 e l’innalzamento medio delle temperature è di 1 °C.
Tutto questo a livello globale, ma a Piacenza la situazione non è certo migliore. Sul piacentino, infatti, le temperature minime di queste ultime settimane (+5°C) sono addirittura superiori alle massime di stagione (+4 °C), facendo registrare 4 gradi in più rispetto alla media.
L’appennino, dove il cielo è libero, è la zona che ne risente di più, rispetto alla pianura dove la cappa di nebbia contribuisce a tenere comunque basse le temperature.
RECORD – “Ieri, con il cielo limpido anche in pianura, la colonnina di mercurio ha toccato gli 11.8 gradi – ha spiegato Vittorio Marzio di MeteoValnure.it -, che non è comunque il record assoluto, toccato in altre annate in cui spirava vento di Föhn. L’anomalia è la costanza con la quale queste temperature rimangono alte nelle settimane. Un altro fattore preoccupante – prosegue Marzio – è la velocità di evoluzione di questo processo di costante innalzamento delle temperature, che è iniziato nel 2000 e non si è ancora fermato”.
PRECIPITAZIONI – L’anomalia climatica si sta manifestando anche nella grande siccità che sta colpendo il piacentino. In due mesi – novembre e dicembre – sono caduti soltanto 40mm di pioggia contro i 185 previsti.
PREVISIONI – “I modelli matematici ipotizzano il ritorno dell’inverno a partire da gennaio, ma la situazione è ancora in evoluzione – conclude Marzio -. Quello che sembra certo è che le energie in gioco sono ancora tante, alimentate da un Niño estivo sopra le righe che sta mantenendo i mari più caldi del solito, e quando le correnti artiche si scontreranno con le masse d’aria ancora calde e cariche di umidità le precipitazioni potrebbero essere abbondanti. Resta ancora da capire se si tratterà di neve o di pioggia”.
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