Rifiuti tossici nell’ex Pertite: risarcimento negato e il Comune paga
23 Dicembre 2015 14:45
Il Tribunale di Bologna ha respinto oggi la richiesta di risarcimento dei danni al territorio, alla salubrità e integrità ambientale e alla salute della cittadinanza nella causa civile intentata dal Comune di Piacenza a seguito dell’accumulo e interramento di rifiuti anche tossico-nocivi nell’area ex Pertite. Per quei fatti, l’allora Generale Taddei, altri militari e i responsabili di alcune ditte che lavoravano nell’area furono processati penalmente dinnanzi al Tribunale di Piacenza, dove fu rilevata la prescrizione dei reati ambientali.
Siccome la costituzione di parte civile del Comune era stata accolta nel processo penale, l’Amministrazione, sollecitata dal particolare interesse della cittadinanza per l’area, ha intentato la causa civile per danni nei confronti di coloro che furono penalmente imputati, producendo a Bologna le risultanze dei periti del Tribunale di Piacenza, ove emerge lo stato in cui era ridotta l’area all’epoca dei fatti.
Ma il Tribunale di Bologna, diversamente dai giudici piacentini, ha oggi sentenziato che, essendo l’area di proprietà dello Stato, pur con la prevista destinazione a parco cittadino sancita nei recenti atti comunali che sono stati prodotti nella causa, il Comune non ha comunque il diritto ad avanzare alcuna richiesta di risarcimento per il degrado territoriale subìto, poiché l’area non è ancora di sua proprietà. Secondo il principio processuale della soccombenza nella lite, ne è seguita la condanna del Comune alle spese di giudizio.
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