Piacentini a Istanbul: “Scenario che non dimenticherò”. “Apprensione”
12 Gennaio 2016 15:08
Il terrorismo torna a colpire e questa volta lo fa ad Istanbul, capitale della Turchia. Questa mattina un kamikaze si è fatto esplodere nella zona della Moschea Blu, una delle aree più frequentate dai turisti di tutto il mondo.
A poche ore dall’attacco che ha ucciso almeno dieci persone, la nostra redazione ha contattato due piacentini che per lavoro si trovano nella capitale turca.
Raffaele Donzelli, infermiere Ausl, nel tempo libero opera per conto di Airmedical, compagnia che effettua trasporti sanitari. Questa mattina c’erano quattro gravi feriti a bordo del velivolo sul quale viaggiava l’infermiere 37enne, tutti reduci dal tremendo attentato del 9 gennaio a Misurata dove un’autobomba è esplosa all’interno di un centro di addestramento reclute di polizia. Ad Istanbul sono stati trasportati per ricevere adeguate cure mediche, ma ad accoglierli c’è stata una nuova, terribile, deflagrazione che, seppur a distanza, è stata avvertita in maniera nitida.
“Abbiamo udito l’esplosione e, subito dopo, l’enorme afflusso di vigili del fuoco e polizia ci ha fatto capire ciò che effettivamente era accaduto – ha detto Donzelli, raggiunto telefonicamente -. In questi anni di esperienza medica ho vissuto parecchie esperienze molto cruenti, ma gli scenari che ho avuto modo di conoscere in questi ultimi giorni rimarranno impressi a lungo nella mia mente. Paura? Personalmente no: siamo costantemente in contatto con la Farnesina e se ci fosse necessità, saremmo in grado di ripartire in meno di un’ora”.
Davide Riboni, da un anno vive a Istanbul per lavoro. “Tra chi abita e lavora qui ad Istanbul – spiega – c’è sicuramente un po’ di apprensione perché è la prima volta che si registra un attacco nella zona della Moschea Blu che è sì luogo turistico per eccellenza, ma anche, e soprattutto, luogo di culto e di preghiera per i musulmani. Ho un collega che abita nella zona in cui è avvenuto l’attentato ma fortunatamente era già in ufficio al momento dell’esplosione. Onestamente penso sia impossibile prevenire attacchi di questo genere. Ci vuole solo la fortuna di non essere nel posto sbagliato al momento sbagliato” ha concluso.
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