Frana di Bettola, a Pergalla il tempo si è fermato. Residenti: “Scritto alla Regione”
05 Ottobre 2016 07:01
Pergalla resta lì, ferita come nella notte di Pasqua. Tutto è come il 26 marzo. I fili dei lampioni della luce sono strappati. I lampioni stessi sono a terra. I cartelli delle fermate dell’autobus sradicati. Le case sono sprofondate al di sotto del livello della strada, per almeno due metri e mezzo. Pergalla è diventata un borgo che muore, dove sembra sia passato un terremoto, nel raggio di pochi chilometri, tra Bramaiano e la storica Torre Farnesiana.
Il sindaco di Bettola, Sandro Busca, ha scritto alla Provincia, perché la strada – la 15 – è di sua competenza. Ha chiesto perché non vi sia traccia di quella strada, a pochi chilometri da Bettola, nei fondi previsti. I dieci proprietari delle case di Pergalla hanno scritto più volte alla Regione. Il danno economico più grande l’ha subito il macellaio Alberto Provini di Bettola: ha dovuto spostare tutte le bestie, che quella notte hanno rischiato il peggio, nell’inferno. La frana è storica; ha un fronte piuttosto ampio, di trecento metri. A marzo era scattata subito l’ordinanza di sgombero per le dieci case. Ora andranno demolite. Il dissesto proveniente da monte; la strada è dissestata per oltre cinquecento metri.
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