Luigi Bacialli torna a Libertà per un giorno: “Da giornale austero a quotidiano aperto”

14 Ottobre 2016 20:36

Luigi Bacialli

Dal 1998 al 2000. Due anni soltanto nelle vesti di direttore del quotidiano Libertà, ma che sono risultati sufficienti per imprimere un segno tangibile, un cambio di passo fondamentale per la crescita dello storico giornale di Piacenza. Luigi Bacialli è tornato oggi in via Benedettine dove ha preso parte alla puntata di “Nel mirino”, settimanale di approfondimento di Nicoletta Bracchi che ha intervistato il giornalista, e scrittore, allievo di Indro Montanelli.

“Libertà era un quotidiano austero, quasi solenne – ha detto l’attuale direttore della testata televisiva Rete Veneta -: credo di aver contribuito a cambiarlo, ad aprirlo maggiormente ai lettori. Oggi, entrando nel museo della stampa, c’è stato un pizzico di emozione: nessun quotidiano in Italia può vantare un simile patrimonio”.

E’ stata l’occasione per parlare con il giornalista, professionista già all’età di 22 anni, della sua nuova fatica letteraria.

“Lo scoopomane” è un romanzo che parla di un reporter che vuole arrivare a tutti i costi – ha detto ancora Bacialli – e per farlo, rischia gaffe tremende e combina parecchi guai. Non ho conosciuti in carriera personaggi così al limite: la nostra è una professione delicata, il rischio di rovinare l’altrui reputazione, con storie raccontate nella maniera sbagliata, è sempre dietro l’angolo”.

Sollecitato da Nicoletta Bracchi, Bacialli si è soffermato anche sull’utilizzo dei social media: “Sono una risorsa importante, ma possono rappresentare anche una giungla senza rete fatta di ingiurie e attacchi personali: credo abbiano contribuito a cambiare anche la figura del giornalista, ora meno presuntuoso ed elitario, ma devono essere utilizzati con le giuste cautele”.

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