Baracchino, 500 firme per salvarlo. Scontro tra Bergonzi e Buscarini
21 Ottobre 2016 16:44
“Questo è un carteggio storico del 1834 in cui si può notare la presenza dell’Osteria del Baracchino. Quel locale è un’istituzione per Piacenza, lo hanno frequentato diverse generazioni. Ho interessato la Sovrintendenza e propongo una sottoscrizione per salvarlo dalla demolizione in nome della sua storicità”. Parole dell’onorevole piacentino del Pd Marco Bergonzi che è intervenuto a difesa del locale al centro di una querelle con il Comune di Piacenza che prevede la demolizione il 25 ottobre in seguito all’inosservanza delle normative da parte del gestore.
Le parole di Bergonzi hanno suscitato la reazione dell’assessore al Commercio Giorgia Buscarini: “Spiace constatare che l’onorevole Marco Bergonzi, al contrario di quanto ha affermato in una conferenza stampa quantomeno intempestiva, cerchi un facile consenso personale entrando in una diatriba tra il Comune e un privato cittadino e rammarica ancor di più che un parlamentare della Repubblica sembri velatamente invitare l’amministrazione a violare la legge”.
Immediata la risposta di Bergonzi: “E’ sufficiente leggere, invece di interpretare a proprio piacimento con la lente del livore, quasi avessi compiuto un delitto di lesa maestà, anziché cercare di fare proposte, con l’unico fine di proporre possibili soluzioni alternative, ma sempre nel pieno e totale rispetto della legge, che è stucchevole ricordare, che ovviamente deve essere uguale per tutti”.
I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Tommaso Foti ed Erika Opizzi lunedì chiederanno al consiglio di inserire l’argomento nell’Ordine del giorno.
Intanto i frequentatori hanno affisso manifesti a difesa del locale, alla statua di Sant’Antonino, agli alberi e ai cartelli stradali. Un gesto che non è passato inosservato agli occhi della Polizia municipale che li ha fatti rimuovere.
Le firme raccolte dal gestore del locale sono state 500 in poche ore. Il tempo però è molto ridotto perché il 25 ottobre la demolizione diventerà esecutiva.
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