Accoglienza profughi, controlli dell’Asl e esposto in Procura

10 Novembre 2016 06:40

Nella mattina di martedì scorso, 8 novembre, medici e tecnici dell’Ausl sono entrati a Cascina Bossina, la struttura sulla strada per Cortemaggiore che ospita numerosi profughi. Ne hanno trovati 73.

Il controllo è scattato su richiesta del sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, autorità sanitaria del territorio, per la verifica degli standard minimi necessari all’accoglienza: dal 2 dicembre 2015, infatti, quindi ormai da un anno, l’Organismo di valutazione delle strutture di accoglienza, di cui fanno parte la Prefettura e il Comune di Piacenza, non avrebbe più operato coinvolgendo i rappresentanti comunali.

Da Palazzo Mercanti è partita anche un’altra lettera, indirizzata alla Procura della Repubblica, dove si chiedono il perché del sovraffollamento di alcune strutture e la ragione del mancato prosieguo delle attività dell’Organismo di valutazione.

LA PRECISAZIONE – La Corte Bossina precisa di non aver mai lesinato risorse a favore dei profughi. “La nostra azienda – afferma in un comunicato Rest s.r.l. –  opera in questo settore da diversi anni e non ha mai lesinato la distribuzione di quanto previsto dalla vigente convenzione per la messa a disposizione di posti per la prima accoglienza. Sono a disposizione tutte le fatture di acquisto quietanziate di calzature, indumenti e prodotti. Alcuni ospiti calzano per abitudine ciabatte infradito, abitudine peraltro condivisa da molti umani”.

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