Distribuzione pasti ai profughi, l’Ausl interroga la Regione
17 Novembre 2016 17:55
“Chiediamo alla Regione di inquadrare questo tipo di realtà nella legislazione alimentare, ovvero di chiarirci se la struttura di Cascina Bossina dove sono accolti 73 profughi sia da considerarsi al pari delle imprese che forniscono alimenti. Solo in questo caso, infatti, essa deve rispettare le leggi come se si trattasse di un bar o di un ristorante”.
A parlare è il dottor Marco Delledonne, direttore del programma di sicurezza alimentare dell’Ausl di Piacenza che oggi ha scritto agli uffici sanitari della Regione.
“Se i pasti che vengono consumati nella struttura sulla strada per Cortemaggiore sono da intendersi come consumo domestico privato, bisogna precisare che noi non svolgiamo controlli nelle abitazioni private” ha spiegato Delledonne. Il chiarimento si è reso necessario dopo le polemiche sorte in seguito ai controlli eseguiti dall’Ausl nella cascina su richiesta del sindaco di Piacenza, Paolo Dosi per la verifica degli standard minimi necessari all’accoglienza.
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