Caos insegnanti, sale la protesta: “Nord non è supermarket delle cattedre”

21 Gennaio 2017 05:30

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Insegnanti immessi in ruolo, ma in cerca di destinazioni più vicine alle famiglie, al Sud. Così, con la più caotica mobilità di insegnanti degli ultimi anni, si è creato quel ‘carosello’ che la preside Teresa Andena definisce senza mezzi termini uno “stillicidio”. I cambi di cattedra sono stati il triplo degli anni passati e, al rientro dalle vacanze di Natale, è stato l’ennesimo disastro.

Insorgono i territori di montagna: “Il Nord non è il supermercato delle cattedre”. Protesta l’ex sindaco di Vernasca e consigliere regionale Gianluigi Molinari: “La cosiddetta ‘Buona scuola’ ha sbloccato antiche graduatorie, riportando nelle scuole periferiche e disagiate personale proveniente da migliaia di chilometri di distanza. Senza premialità sui punteggi di insegnamento, senza i vincoli di tre anni di permanenza nei plessi scolastici, ma solo di un anno, si ripetono in modo imbarazzante assenze, malattie e mille altri sistemi leciti o meno, soprattutto al rientro dalle ferie natalizie o pasquali”.

A Borgonovo e Ziano (800 alunni dell’istituto comprensivo), sono stati gli stessi genitori a denunciare la situazione, scrivendo una lettera aperta al Provveditore agli studi di Parma e Piacenza. Ma la lettera sembra finita nel nulla.

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