Angeli in motoslitta ad Accumoli: parlano gli uomini di Progetto Penice
22 Gennaio 2017 18:50
Non è caduto nel vuoto l’appello lanciato agli uomini di Progetto Penice, accorsi nei luoghi terremotati del centro Italia investiti da una colossale nevicata, intervenendo nei luoghi più impervi grazie alle loro motoslitte. Ieri, sabato 21 gennaio, e questa mattina, il gruppo composto da dodici persone partite da Bobbio con sei mezzi, sono state impegnate sotto ad Accumoli, sotto il comando della locale stazione dei carabinieri.
“Abbiamo svolto i servizi più disparati – ha detto Marco Gallini, responsabile dell’associazione trebbiense -: dal soccorso di alcuni anziani rimasti isolati in alcuni paesini sulle montagne, al trasporto di mangimi necessari per il sostentamento degli animali rimasti all’interno delle stalle, fino alla pulizia dalla neve di alcuni luoghi dove il muro di neve ha raggiunto i due metri”.
Una situazione al limite dell’incredibile quella che descrivono gli uomini di Progetto Penice, impegnati a stretto contatto con un altro gruppo di volontari giunti con una dotazione di quad, altri mezzi assai utili in queste situazioni estreme.
“Non chiamateci eroi, la prego – chiede con fermezza lo stesso Gallini -: abbiamo fatto quanto dovevamo ma le posso dire che le emozioni e le sensazioni provate in quei luoghi le custodiremo a lungo dentro di noi. Le persone ci hanno ringraziato, anche e soprattutto per il supporto psicologico di cui hanno estrema necessità. Stanno vivendo una condizione al limite per lo stress provato in questi ultimi giorni in cui le scosse sono state lievi, ma continue”.
Oltre alle sei motoslitte, il gruppo è giunto ad Accumoli con una fresa fornita dal comune di Bobbio, oltre a tre camioncini e ad una jeep.
“Oltre alle persone che abbiamo raggiunto nei luoghi più impervi, siamo rimasti colpiti dagli animali domestici morti, ma soprattutto dal quantitativo di neve caduto dal cielo in un così breve lasso di tempo” ha concluso Gallini, interpellato durante il viaggi di ritorno verso Bobbio.
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