Dalla Costa d’Avorio a Piacenza, l’odissea di Brisca
12 Febbraio 2017 07:18
Brisca a 27 anni è scappata dalla Costa d’Avorio e da un matrimonio con un uomo molto più grande di lei che non avrebbe mai voluto sposare. La sua odissea verso l’Italia l’ha portata in Libia dove è stata incarcerata in un penitenziario in cui vi erano sia uomini che donne. Lei come tante altre ha dovuto fare i conti con violenze quotidiane e con l’indifferenza di chi avrebbe dovuto proteggerla.
E’ la storia di una donna che è riuscita a scappare dalla prigione e a salire su un barcone che l’ha portata in Italia. Nelle acque agitate del mar Mediterraneo ha fatto una promessa: se lei e il bambino che aveva in grembo si fossero salvati l’avrebbe battezzato per affidarlo a Dio.
Il battesimo c’è stato nella chiesa di San Giovanni in Canale con una cerimonia molto intima a cui hanno partecipato tutte le persone che l’hanno seguita da quando è arrivata a Piacenza.
“Mio figlio non ha un padre e io sto cercando un lavoro per riuscire a prendermi cura di lui – ha detto la donna – per arrivare fino a qui ho dovuto superare delle situazioni molto difficili, spero avremo una bella vita a Piacenza”.
La giovane è arrivata a Piacenza nel dicembre del 2015 ed è stata seguita da vicino da Giuseppina Schiavi, presidente della Protezione della Giovane: “E’ una ragazza molto tranquilla, è timida e molto religiosa, prega ogni giorno per tutte noi, è molto legata al suo bambino e credo sia una buona madre”.
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