Ecco come era la giornata del “furbetto” del cartellino
30 Giugno 2017 18:15
Gli investigatori che hanno seguito i 50 furbetti del cartellino del Comune di Piacenza hanno visto davvero di tutto.
C’era chi timbrava alle 13.00 ma tornava subito a casa per un’oretta e chi faceva una tappa fissa di un’ora al giorno in un bar di viale Dante, ovviamente dopo aver strisciato il tesserino in entrata. Per non parlare di chi segnava come ore di straordinario il pranzo consumato con gli amici al ristorante.
Ma un dipendente è andato oltre ogni possibile immaginazione, anche per il più fannullone dei lavoratori: dopo avere timbrato il cartellino alle 7.45 è stato fotografato alle 8.15 in pasticceria, alle 8.50 in un bar, alle 9.26 in lavanderia per il ritiro di alcune camicie, alle 9.33 in un altro bar, alle 10.14 nella propria abitazione per depositare i capi lavati, alle 10.27 in un edificio privato per una riparazione.
Una giornata particolare? No. Visto che in un altro giorno, a timbratura effettuata, per il servizio alle 7.38, il lavoratore alle 8.20 viene visto in pasticceria, alle 8.35 in un bar, alle 9.05 in un circolo sportivo, alle 10.25 in un altro bar, alle 10.50 in un terzo bar, alle 11.40 in negozio di frutta e verdura, alle 12.15 in gastronomia, alle 12.35 a casa dove era ancora presente alle 12.55, prima di rientrare in ufficio e timbrare l’uscita.
Non mancano da parte di tanti dipendenti le visite al mercato cittadino di mercoledì, in un’agenzia immobiliare, in centri commerciali, locali di kebab, istituti di credito, supermercati e persino in chiesa a pregare. Tutto rigorosamente in orario di servizio.
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