Emergenza senzatetto, appello dal rifugio Segadelli: “C’è carenza di posti letto soprattutto in estate”
11 Agosto 2017 05:30
Dicembre 2003, il gelo morde Piacenza: dal rifugio Segadelli arriva un appello ai piacentini per la necessità di sacchi a pelo, per dare un caldo giaciglio ai suoi ospiti. Ancora: nell’ottobre 2016 e nel gennaio di quest’anno arriva la richiesta di coperte e abiti invernali.
Ma non c’è solo l’inverno, con la morsa del freddo, a mettere in difficoltà i senza tetto e chi spende la propria vita per la loro accoglienza. Anche l’estate, estremamente torrida quest’anno, è in grado di mettere in difficoltà chi per volontà o necessità è costretto a passare le notti all’aperto.
E’ per questo motivo che Gianni Bonadè, presidente della “Ronda della carità” che gestisce l’ostello vicino alla stazione ferroviaria, lancia un appello ai piacentini, alle realtà che già si occupano degli ultimi, alle istituzioni.
“La chiusura estiva di alcune strutture fa sì che in tanti si rivolgano a noi – ha spiegato ai microfoni di Telelibertà – e il nostro rifugio è sempre al completo”.
La necessità espressa da Bonadè è quella di creare le condizioni per una maggiore ricettività in città, oltre a spiegare la disponibilità del Segadelli ad allargarsi in locali attigui. Attualmente il rifugio è dotato di 10 posti letto, bagni e docce, e offre ospitalità dalla sera alle 8 di mattina.
“Ospitalità e accoglienza non vuol dire necessariamente libertà di fare ciò che si vuole o avanzare diritti, ma anche doveri e senso civico, a cominciare dalle buone norme di convivenza – prosegue Bonadè -.Qui abbiamo delle regole precise, come per l’igiene personale, la pulizia, i rapporti sociali, che se messe in pratica trasformano le persone, rendendo impercettibile il loro status di senzatetto quando alla mattina escono da qui”.
Tra i servizi dell’ostello, oltre a dare un tetto, un posto dove lavarsi, un pasto caldo e un letto, c’è anche quello di sostegno psicologico, “perché le persone che si rivolgono a noi non hanno solo bisogno di rimettersi in piedi – ha concluso – ma anche di ritrovare fiducia in se stessi”.
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