Vaccini obbligatori: Piacenza al 91,6%, al di sotto della media regionale
14 Settembre 2017 12:17
A Piacenza il 91,6% dei bambini nati dal 2012 al 2016 è in regola con le 9 vaccinazioni obbligatorie e gratuite (la varicella, infatti, è obbligatoria per i nati dal 2017) previste dalla legge per poter frequentare le scuole d’infanzia, ovvero nidi e materne. Un dato, reso noto dalla Regione, che si colloca sotto la media regionale dell’Emilia Romagna, pari al 92,4%. Domani iniziano le attività scolastiche e i bimbi che non sono in regola non potranno entrare negli istituti.
In regione 171.660 bimbi su un totale di 185.665 hanno completato l’intero ciclo vaccinale e i richiami stabiliti. Sono invece circa 14.000 (7,6%) i bambini richiamati per concludere il ciclo delle vaccinazioni. Nella maggior parte dei casi manca il vaccino Mpr (morbillo-parotite-rosolia) e la terza dose di esavalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, emofilo B). Alle famiglie è già stata inviata direttamente a casa la lettera con il relativo appuntamento per effettuare le vaccinazioni o i richiami mancanti.
I nati nell’anno 2017 stanno ricevendo dalle Aziende sanitarie le regolari convocazioni previste dal calendario vaccinale, pertanto non sono soggetti a recuperi o richiami e quindi non rientrano nel conteggio complessivo.
“Le forze messe in campo per informare le famiglie sono servite e la macchina sta funzionando bene”, sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.
Dai dati elaborati attraverso l’Anagrafe vaccinale della Regione e aggiornati al 30 giugno 2017, emerge questo quadro rispetto al numero di bambini in regola: Piacenza: 91,6%; Parma: 93,5%; Reggio Emilia: 93,8%; Modena: 93,4%; Bologna: 93%; Imola: 93,6%; Ferrara: 92,6%; Ravenna: 94,4%; Forlì: 91,5%; Cesena: 90%; Rimini: 84,2%.
L’analisi delle coperture vaccinali dei bimbi nati nel 2014 e nel 2015 al 30 giugno 2017 rispetto alla situazione rilevata sei mesi prima (dicembre 2016) registra un aumento complessivo in Emilia-Romagna. Precisamente, per le vaccinazioni contro difterite-tetano-polio-epatite B l’aumento è di oltre un punto percentuale a distanza di poco più di sei mesi dall’approvazione della legge regionale: la copertura, per i bimbi nati nel 2014, è passata dal 92,4% del 31 dicembre 2016 al 93,5% del 30 giugno 2017; per i nati nel 2015, nello stesso periodo si è passati dal 95,8% di copertura al 96,6%. Ancora più consistente l’aumento – più di 3 punti percentuale – della copertura del vaccino anti morbillo-parotite-rosolia, analizzata per i bimbi nati nel 2014: si è passati dall’87,2% al 90,7%.
Dati in crescita, quindi, ma comunque nella grande maggioranza dei casi al di sotto della soglia di sicurezza del 95%, fissata dall’Organizzazione mondiale della sanità, motivo che spinse appunto la Regione a varare la legge sull’obbligo vaccinale, misura poi estesa a livello nazionale e anche per le scuole dell’obbligo.
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