Al via l’anno seminaristico, 6 nuovi giovani. “Arrivano dalle Chiese povere”
02 Ottobre 2017 19:40
“Il seminario Alberoni non è un luogo morto, deserto. Lo dica”. Si conclude così l’intervista a padre Erminio Antonello, rettore del collegio Alberoni, alla giornata di inaugurazione dell’anno accademico. Parole confermate dai fatti: 32 seminaristi, dei quali 5 italiani, ospitati prevalentemente dal Collegio fi via Emilia a San Lazzaro e fondato nel novembre 1751 dal cardinale Alberoni.
Sei i giovani che hanno fatto la scelta di iniziare il cammino per il sacerdozio, tutti stranieri: 2 libanesi, 2 ucraini, 2 delle Tanzania.
Un trend pressoché costante di iscritti, anche grazie alla evoluzione che il Collegio Alberoni ha intrapresi circa 20 anni fa per rispondere al calo di vocazioni nazionali: mettere le risorse dell’Opera Pia a disposizione delle Chiese povere del mondo, offrendo borse di studio ai giovani più meritevoli delle loro diocesi.
Ma non sono tutti stranieri, ci sono anche alcuni piacentini che hanno fatto la scelta del presbiterato per cercare di dare una risposta a domande profonde, come Giuseppe Porcari che, nonostante l’università e il lavoro, era alla ricerca di qualche cosa di più grande rispetto a ciò che il mondo gli offriva.
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