Black carbon: le polveri che fanno male alla salute. Sabato risultati indagine
08 Novembre 2017 15:39
L’aria di Piacenza è inquinata e su questo punto ormai non ci sono più dubbi. Ma a parte le condizioni meteo che non sono modificabili e gli interventi strutturali che tardano ad arrivare anche i singoli cittadini possono fare la loro parte per ridurre l’inquinamento. Preferire l’utilizzo dei mezzi pubblici, non portare i bambini a passeggiare all’aria aperta nei luoghi più trafficati, spostarsi a piedi o un bici, sono solo alcuni degli accorgimenti che potrebbero fare la differenza. E’ quanto emerso dal progetto Aria Pulita, nato nel 2003 dalla collaborazione tra il Ceas Infoambiente del Comune di Piacenza e la Federazione Italiana Medici Pediatri la cui terza fase di studio si è chiusa ad ottobre.
L’obiettivo era quello di monitorare le problematiche respiratorie infantili in rapporto alla qualità dell’aria. L’indagine è stata condotta tramite questionari distribuiti negli studi pediatrici di città e provincia a partire dall’autunno del 2016 e compilati da oltre un migliaio di genitori. La ricerca ha visto anche il contributo degli studenti della classe 5F del corso di informativa del Liceo Respighi nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro. La presentazione degli esiti del monitoraggio è prevista per sabato 11 novembre presso l’Auditorium Sant’Ilario.
“Stiamo monitorando la presenza di nuovi inquinanti in città e provincia – ha spiegato Giuseppe Biasini di Arpae – tra questi spiccano i black carbon che diventeranno a breve, a livello mondiale, il vero indicatore di pericolosità delle polveri urbane”.
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