Cinghiali devastano l’azienda. Il titolare: “Costretto a chiudere”
24 Novembre 2017 12:38
“La situazione è drammatica. Sto pensando di chiudere l’azienda”. Ennio Bongiorni, 60 anni, da cinquanta agricoltore, non ce la fa più. I cinghiali stanno devastando i suoi campi coltivati a frumento. Si vedono già le prime piantine, alte una decina di centimetri, spuntare dal terreno, ma la maggior parte sono rovinate, sradicate, calpestate dalle razzie notturne dei cinghiali. L’ultima “visita” risale alla notte scorsa quando un’automobilista ha ripreso con foto e video un cinghiale mentre attraversava la strada proprio nei pressi dell’azienda di Bongiorni a Rezzanello. Le 1.600 pertiche, coltivate a grano ed erba medica, fino a poco tempo fa, ospitavano anche il mais, ma le continue razzie hanno convinto Bongiorni a non seminarlo più. Con le lacrime agli occhi, provocate da rabbia e frustrazione, Ennio confessa l’intenzione di vendere tutto: “Non posso andare avanti così; lavorare per niente, perdere soldi su soldi. Se le cose non si risolveranno sarò costretto a mollare”.
Claudio Maschi, di Coldiretti, si rivolge alle istituzioni: “Come associazione rivolgiamo un forte appello per trovare una soluzione efficace al problema e scongiurare la chiusura delle aziende e degli allevamenti. Sappiamo bene cosa comporta l’abbandono da parte dell’uomo delle zone collinari e montane, vale a dire dissesto idrogeologico e incendi”.
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