Giovane violentata dal branco, la testimonianza alla Scuola di polizia: “Denunciare aiuta”
28 Novembre 2017 13:41
Era uscita con il fidanzato quando dal nulla sono sbucati quattro uomini che hanno aggredito il ragazzo e l’hanno trascinata su un’auto dove è stata stuprata. I fatti si sono verificati nel 2009 nel Milanese e l’intensa testimonianza è stata portata questa mattina, martedì 28 novembre, alla Scuola di polizia di Piacenza durante il convegno “Odi et amo” organizzato dalla questura nell’ambito delle iniziative conto la violenza sulle donne. La donna ha ricordato l’importanza della denuncia alla polizia. “Più parlavo è più si attenuava il dolore – ha spiegato ad un’attenta platea di poliziotti, avvocati e giornalisti – ho parlato con una poliziotta per quasi dieci ore. Poi c’è stato un uomo al quale ho raccontato quei drammatici momenti perché ha avuto l’approccio giusto”. La sera dello stupro invece, la giovane ha raccontato che avrebbe preferito trovarsi di fronte operatrici donne. La ragazza, con coraggio ha partecipato ai processi contro i suoi aguzzini. Cosa hai provato? Le ha chiesto il questore di Piacenza, Salvatore Arena. “Odio” ha riposto la donna oggi si è rifatta una vita e ha una famiglia.
I numeri sulla violenza alle donne sono in calo ma restano allarmanti. Nel 2017 in Italia ci sono stati 4mila casi di violenza sessuale, 13mila di stalking e 14mila i maltrattamenti in famiglia, 39 femminicidi. Perché esistono ancora? “Per una questione culturale. Il Paese è cresciuto ma dall’introduzione delle norme contro la violenza di genere è passato poco tempo”. A parlare è Vittorio Rizzi prefetto, direttore della Divisione centrale anticrimine della Polizia di Stato, che sta portando avanti il progetto “Questo non è amore”, un camper itinerante per raccogliere segnalazioni e sensibilizzare sul tema. Cinquantamila i contatti conseguiti finora. La Polizia sta studiando un nuovo protocollo per l’ascolto delle donne che denunciano violenza e ulteriori metodi di tutela per evitare conseguenze in seguito alla denuncia. Al convegno, tra gli altri, ha partecipato anche lo psichiatra Alessandro Meluzzi.
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