“Portava chili di droga in Sardegna in elicottero”: arresto per un piacentino

14 Dicembre 2017 04:48

Tre settimane fa era finito in manette perché ritenuto l’organizzatore di una manifattura clandestina di sigarette allestita all’interno di un capannone in provincia di Pavia. Un business milionario stroncato dalla guardia di finanza pavese.
Martedì a un 41enne residente a Milano, ma di origine piacentine (noto in città anche per i suoi precedenti con la giustizia), è arrivata addosso anche l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio nell’ambito di un’altra maxi-inchiesta delle Fiamme gialle di Cagliari: secondo i finanzieri era il pilota di un elicottero che serviva per portare in Sardegna ingenti quantitativi di stupefacenti.

“Il nucleo di Polizia tributaria di Cagliari, nell’ambito dell’operazione denominata “Fronte del porto” che aveva portato al sequestro di 11,5 chili di cocaina ed all’arresto in flagranza di reato di tre soggetti – spiegano gli inquirenti – ha sequestrato un elicottero “Alouette” utilizzato dai trafficanti per trasportare in Sardegna, dalla penisola, lo stupefacente. L’impiego del mezzo aereo doveva servire per evitare gli stringenti controlli operati dalle Fiamme gialle negli scali portuali ed aeroportuali. Il velivolo ad ala rotante, pilotato dal pluripregiudicato L.S., 41enne emiliano, sopraggiungeva in Sardegna, per portare a termine i criminosi intenti, peraltro, senza aver contattato gli organi istituzionali deputati al controllo del traffico aereo civile. Su detto soggetto – proseguono gli investigatori – gli specialisti anticrimine del Gico di Cagliari hanno altresì concentrato accurate e parallele investigazioni patrimoniali che hanno portato all’emissione da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari del decreto di sequestro preventivo d’urgenza di beni per un valore complessivo di oltre 500.000 euro, tra i quali, oltre al citato elicottero (schermato tramite un trust registrato nello stato americano del New Mexico), tre autovetture e quote di due società di capitali, peraltro fraudolentemente intestate a prestanome”.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

 

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