Una vita spesa per gli altri, una morte coraggiosa. La storia di don Giuseppe Borea
25 Dicembre 2017 05:30
Vittima di un processo sommario, la cui sentenza era già scritta da tempo, morì sotto i colpi del plotone di esecuzione chiedendo perdono per i suoi carnefici. Ora la sua vita, oltre che la sua morte coraggiosa, potrebbero diventare il motivo per una causa di beatificazione.
Lui è don Giuseppe Borea, classe 1910, chiamato a reggere la parrocchia di Obolo nel comune di Gropparello nell’estate del 37 quando aveva 26 anni. Cappellano partigiano, venne arrestato dalla Guardia nazionale della Repubblica di Salò e ucciso il 9 febbraio 1945, quando ancora non aveva 35 anni. Una esistenza donata alla crescita della piccola comunità di cui era pastore.
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