Trichina nel cinghiale ucciso: si trasmette all’uomo, può essere letale
27 Febbraio 2018 05:00
Consumare carne cotta e verificare la provenienza di salsicce o salumi. E’ l’unica arma per scampare ai parassiti presenti negli animali e trasmissibili all’uomo. Proprio nei giorni scorsi è stata riscontrata, ancora una volta, la presenza di trichina in un cinghiale ucciso sulle colline piacentine. A effettuare le analisi è stato l’istituto zooprofilattico di Gariga che ha riscontrato nell’animale (consegnato alla struttura, come previsto dalla legge, da un cacciatore) la presenza del parassita che può essere “passato” all’uomo.
“Le larve della trichinella, quando ingerite, vanno ad incistarsi nei muscoli scheletrici dell’ospite – spiega Marco Delledonne, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza – provocando disturbi gastroenterici, mialgia, edemi e febbre. Se le larve arrivano al cervello e al miocardio possono avere esiti fatali”. Gli animali portatori di questo parassita sono soprattutto cinghiali, cavalli e suini.
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