Obbligavano gli autisti a guidare anche per 18 ore consecutive, autotrasportatori denunciati
26 Marzo 2018 18:13
La polizia stradale di Piacenza, coordinata dal Sostituto Procuratore Roberto Fontana, ha denunciato tre imprenditori piacentini del settore dell’autotrasporto per estorsione, rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e svariati altri reati.
Gli investigatori, partendo dalle denunce di alcuni autisti (tutti stranieri e del settore logistico), hanno scoperchiato un sistema illecito e molto pericoloso: i guidatori, infatti, hanno dichiarato di essere stati minacciati di essere licenziati se non avessero lavorato per molte più ore rispetto a quanto consentito dalle legge, coprendo il tutto utilizzando un magnete che falsava l’azione del cronotachigrafo montato sui camion. In un caso la minaccia del datore di lavoro sarebbe arrivata a mano armata.
Un fenomeno rischioso per la sicurezza stradale e un comportamento che falsava la corretta concorrenza tra imprese. La calamita posizionata vicino al cronotachigrafo, infatti, impediva allo strumento di rilevare correttamente le ore alla guida e la velocità del mezzo.
La polizia, in sede di indagini, ha posizionato dei Gps sui camion e ha scoperto la differenza sistematica tra le rilevazioni: gli autisti facevano viaggi tra Emilia e Liguria anche tre volte al giorno lavorando 15 ore consecutive, in un caso addirittura 18, contro le 9 giornaliere consentite dalle legge (peraltro spezzate da 45 minuti di riposo obbligatori a metà turno).
Secondo la Procura il fenomeno è molto più ampio e interessa anche altre imprese, molte denunce di smarrimento dei dischi del cronotachigrafo avevano destato già sospetti in passato.
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