Grandine, conta dei danni. Uve da spumante e barbera, raccolto a rischio. Negozi invasi dal fango
13 Aprile 2018 13:56
La tempesta di ghiaccio che si è scatenata ieri, giovedì 12 aprile, in Val Tidone ha provocato pesanti conseguenze ad alcuni eservizi commerciali e all’agricoltura. Le zone di Corano di Borgonovo, Ziano (con chicchi grandi come nocciole nelle località di Seminò, San Lupo e Albareto) e Pianello (con allagamenti, piccole frane e smottamenti) sono quelle più colpite.
A Trevozzo la bomba d’acqua che ha dilavato dalla collina verso la provinciale 412 ha investito alcune attività commerciali che si affacciano lungo la strada. A farne le spese sono stati una tabaccheria, sommersa da un’ondata di fango, uno studio veterinario e un concessionario di auto, quest’ultimo per fortuna solo sfiorato dall’ondata di acqua e fango. “Non è possibile che ogni volta che piove più del dovuto qui andiamo sott’acqua” lamentano i residenti comprensibilmente infuriati.
Il segretario di zona Coldiretti, Andrea Poggi, commenta: “E’ prematuro fare una stima puntuale dei danni, ma è evidente che chi aveva seminato l’erba medica ha avuto dei problemi per i movimenti del terreno. I danni maggiori alle viti sono dovuti alla caduta delle gemme fruttifere, in particolare quelle precoci per le uve destinate alla spumantizzazione (come chardonnay e probabilmente malvasia) e per la barbera. Sarà quindi ridimensionato il numero dei grappoli. Il rischio – conclude Poggi – è che, a causa di questo fenomeno, possa verificarsi una notevole diminuzione del raccolto”.
L’andamento anomalo di questa primavera conferma i cambiamenti climatici in atto che nei campi si manifestano proprio – sottolinea la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali.
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