Chemioterapia vicino a casa, in due anni 547 pazienti curati. Baldino: “Ha vinto la rete territoriale”
23 Aprile 2018 16:36
Terapie oncologiche vicine a casa, con professionisti che si spostano negli ospedali periferici della rete provinciale per andare incontro alle esigenze della persona: è questa la logica su cui si poggia il progetto Oncologia territoriale, premiato nei giorni scorsi a Roma da Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato. L’esperienza piacentina partita oltre 15 anni fa presenta anche un aspetto unico in Regione: un punto di cure oncologiche nella Casa della Salute di Bettola.
In due anni sono stati presi in cura 547 pazienti. Nello specifico: nel 2016 sono stati curati nella rete territoriale ben 262 pazienti, per un totale di 1989 accessi e 3.105 infusioni di farmaci. Nel 2017 i pazienti sono saliti a 285 (+9%) con 2232 accessi (+12%) e 3.455 infusioni (+11%), tutti preparati presso l’Unità Farmaci Antiblastici di Piacenza. I costi dei medicinali per la sanità sono altissimi: 6mila euro al mese per paziente.
Il malato oncologico, oltre a dover affrontare una malattia già molto complessa, viene messo di fronte ad altri problemi di ordine psicologico, sociale, economico e familiare. La distanza dalla sede di cura può incidere su tutti questi fattori. Per migliorare la qualità di vita è stata creata una vera e propria rete territoriale a servizio del malato. Grazie ai distaccamenti di Castel San Giovanni, Fiorenzuola , Bobbio e Bettola le vallate della provincia sono “coperte” e i pazienti possono risparmiare tempo e denaro.
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