Chiusura Sima Tectubi di Podenzano, i sindacati: “Preoccupazione per tutto il comparto Oil&Gas sul territorio”
05 Dicembre 2018 17:18
“Si parla di una fase delicata, di una trattativa ancora aperta e del ruolo del calo delle esportazioni verso l’Iran a seguito delle sanzioni internazionali”. Marco Carini, segretario provinciale della Fiom Cgil di Piacenza, Luigi Bernazzani della Fim Cisl e Francesco Bighi della Uilm Emilia intervengono con una nota congiunta a proposito della crisi della Sima&Tectubi di Podenzano che ha annunciato l’imminente chiusura.
“L’azienda ci ha comunicato l’intenzione di porre in liquidazione la società. Nei prossimi giorni sono previsti incontri decisivi per il futuro dei dipendenti. Eravamo consapevoli di una situazione di difficoltà dell’azienda ma eravamo e siamo convinti oggi che lì ci siano delle potenzialità”- hanno spiegato i rappresentanti sindacali. Sono 35 i lavoratori che vedono il loro futuro messo in discussione. La Sima&Tectubi di Podenzano è l’ennesima realtà che opera nel comparto Oil&Gas sul territorio piacentino colpita dalla crisi del settore. “La preoccupazione sul territorio piacentino per il comparto resta molto alta” aggiungono i sindacati. In particolare, per quanto riguarda l’azienda di Podenzano, a pesare negativamente sono state anche le sanzioni internazionali all’Iran che hanno fortemente limitato le esportazioni verso il Paese mediorientale. “A preoccuparci – concludono Carini e Bighi – sono anche le normative sugli ammortizzatori sociali le cui tutele si sono di molto ristrette negli ultimi anni. Verificheremo tutti gli strumenti normativi disponibili per tutelare al meglio i 35 lavoratori e le loro famiglie”.
Intanto i dipendenti dell’azienda piacentina, metalmeccanici, elettrostrumentali, montatori, saldatori si preparano ad affrontare un Natale difficile. Sono persone tra i 40 e i 50 anni, la maggior parte piacentine. Molto giovani per andare in pensione e troppo “vecchie” e fedeli all’azienda del gruppo Malacalza (i titolari sono Davide e Mattia) per trovare velocemente un’alternativa.
“Quello che sembrava un brutto sogno è diventato realtà”: hanno commentato i lavoratori affranti. Teniamo la testa alta. Siamo persone civili, anche se questa è una botta. Abbiamo tutti famiglia”. Ieri pomeriggio, 4 dicembre, è stato ufficialmente nominato il liquidatore Stefano Dagnino.
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