Laboratorio nel Carmine, si accettano idee. Baio: “Sarà finestra sul mondo”
10 Gennaio 2019 15:32
Con l’aggiudicazione e la consegna al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto dalla Fondazione Giacomo Brodolini e da Mbs prende il via la gestione del laboratorio aperto del Comune di Piacenza, che troverà sede presso la ex chiesa del Carmine in piazza Casali e il cui elemento distintivo sarà l’innovazione. Un tema attorno al quale si svilupperanno tutti gli aspetti individuati nel progetto elaborato dagli uffici comunali, che ha visto l’adesione della Regione Emilia-Romagna e il sostegno dell’Unione Europea, che ha finanziato l’iniziativa con risorse attinte dai fondi comunitari Por Fesr 2014-2020. La durata della convenzione è di otto anni, per un valore complessivo di oltre 3 milioni e 500mila euro, sostenuto al 50% dal comune e l’altra metà dagli enti gestori.
“Il Laboratorio aperto del Carmine – commenta il vicesindaco Elena Baio – sarà un hub fisico dedicato all’apprendimento e alla pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni: tecnologica, sociale e culturale. E con queste caratteristiche rappresenterà un vero e proprio ponte tra Piacenza e il resto del mondo. Il Laboratorio darà attuazione ai concetti di Smart community, di città diffusa e di comunità intelligente”.
La Fondazione Brodolini e Mbs, che già gestiscono spazi analoghi a Milano, Torino, Pisa, Aosta, Modena e in altre città, offriranno l’opportunità di uno scambio di esperienze e iniziative con altri territori e centri di innovazione. Diverse realtà del territorio piacentino già in questa prima fase hanno aderito. Due sono già gli eventi in programma in autunno: un incontro tra aziende piacentine e le 50 migliori start up del mondo e una maratona di 24 ore per sviluppare app logistiche. Lo spazio dovrebbe essere inaugurato a novembre.
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