Quasi 300 incidenti nel Piacentino in 5 anni a causa di animali selvatici
14 Gennaio 2019 15:37
Oltre 4.700 incidenti dal 2012 al 2017 sulle strade dell’Emilia-Romagna causati da animali selvatici di cui 290 nella provincia di Piacenza. E’ un vero e proprio allarme. L’86,7% vede coinvolti i caprioli con 4114 casi (235 nel Piacentino) concentrati lungo la Via Emilia, mentre l’8,4% è causato dai cinghiali (52 nella nostra provincia).
La Regione ha messo in atto diversi strumenti per aumentare la sicurezza sulle strade tra cui: installazione di sensori luminosi e dissuasori acustici che allertano gli animali e mettono in guardia gli automobilisti.
Accanto a questi sistemi innovativi il Piano faunistico, che ha tra gli obiettivi primari la salvaguardia dell’agricoltura e la riduzione degli incidenti stradali, prevede un ventaglio di misure e azioni di prevenzione che vanno da quelle più comuni come la recinzione delle aree agricole maggiormente a rischio, a misure di gestione del numero di animali selvatici compatibile con le attività umane, fino allo studio di una applicazione gratuita che servirà a informare i guidatori sui tratti più a rischio e per segnalazioni di emergenza sulla presenza di fauna selvatica.
La sperimentazione, avviata nel 2014 a Casteldelci, in provincia di Rimini, successivamente è stata estesa a Castell’Arquato e a Castelnuovo Fogliani nel piacentino. Dai dati disponibili dopo l’installazione delle diverse apparecchiature in tre dei cinque tratti, precisamente nel piacentino, nel riminese e nel modenese, allestiti con le diverse apparecchiature il numero di collisioni è sceso a zero.
Il periodo dell’anno dove si registrano più incidenti è legato ovviamente al comportamento degli animali ed è la primavera. Un secondo picco di incidentalità si registra tra ottobre e fine gennaio, probabilmente correlato con le attività di caccia. Infine, nell’arco delle 24 ore, è di sera, tra le 18 e le 24, che si verificano la maggior parte degli incidenti.
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