Tumore ai polmoni: 183 nuovi casi. Il primario: “Serve un macchinario da 150mila euro”
19 Gennaio 2019 12:00
Nel 2018, nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Piacenza, si sono registrati 183 nuovi casi di tumore al polmone, una patologia provocata soprattutto dal fumo e, in parte, dall’inquinamento atmosferico ribattezzata “killer” in quanto solo 15 persone su 100 sopravvivono a 5 anni dalla diagnosi. Un numero crescente se si considera che nel 2015 erano stati 147 i casi registrati e 161 nel 2016. Il dato è sottostimato perché riguarda solo il reparto piacentino. Oggi sono disponibili sul mercato nuovi farmaci legati al profilo genetico del malato ma per fare diagnosi precoci e sempre più precise servono tecnologie all’avanguardia. “Abbiamo bisogno di uno strumento che ci aiuti a individuare oltre il 90% dei tumori – ha spiegato Cosimo Franco, primario del reparto di pneumologia – per questo ci appelliamo al buon cuore dei piacentini e lanciamo una gara di solidarietà tra cittadini, associazioni e fondazioni, per l’acquisto di Ebus tecnologia di ultima generazione che permette di ampliare lo spettro diagnostico della pneumologia interventistica”. Lo strumento ha un costo che si aggira attorno ai 150mila euro e potrebbe essere utilizzato per individuare anche altre patologie. Intano in questi giorni si è registrato un boom di polmoniti presso l’ospedale di Piacenza e torna sotto i riflettori il problema della disponibilità di letti presso il reparto di pneumologia che ne conta solo 12 a confronto di una realtà simile alla nostra come quella di Cremona che dispone di 28 posti letto.
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