Gelicidio: Lugagnano, Morfasso e Unione Alta Valnure chiedono lo stato di calamità. A Ferriere nevica ancora, frana a Ciregna
04 Febbraio 2019 11:02
Mentre nevica ancora nel comune di Ferriere, sul resto del territorio piacentino è tornato a splendere il sole dopo il weekend da incubo causato dal gelicidio. Sabato mattina 2 febbraio molte frazioni del territorio montano erano rimaste isolate e senza luce (alcune anche senza gas) a causa del fenomeno della pioggia che ghiaccia al suolo. Risolte tutte le situazioni di emergenza è partita la conta dei danni per i Comuni che hanno lavorato alacremente al fine di sgomberare strade e ripristinare la viabilità.
Al momento hanno inviato la richiesta di stato di calamità i Comuni di Lugagnano e Morfasso con i sindaci Jonathan Papamarenghi e Paolo Calestani che insieme ai tecnici hanno calcolato una richiesta di risarcimento di oltre 50mila euro per i lavori effettuati in emergenza. Anche l’Unione Alta Valnure avanzerà la richiesta per lo stato di calamità, con danni che, a una prima stima, superano i 100mila euro.
Ora lo scenario dei boschi è desolante con piante e rami spezzati che rischiano di diventare pericolosi così come tutto il materiale che è finito nei canali. Nel vasto territorio di Ferriere dove nevica ancora, il sindaco Giovanni Malchiodi fa sapere che è in corso la conta dei danni e preoccupa la frana precipitata in località Ciregna che rischia di compromettere il transito dei veicoli. A Cerignale il sindaco Massimo Castelli propone un piano di intervento straordinario realizzato dalla Regione e uno di manutenzione ordinario di cui potrebbe farsi carico il Comune, se programmato per tempo, al fine di rimuovere le piante a monte delle scarpate che potrebbero creare pericolo alla circolazione stradale in casi di forte vento o gelicidio purtroppo sempre più frequenti.
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