Auto dei carabinieri investita, due carabinieri feriti. Portato in caserma uomo sospettato della fuga

21 Febbraio 2019 18:13

Inseguimento dei carabinieri nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 febbraio da Gariga a Piacenza. Verso le 2.20 i militari di una pattuglia di San Giorgio hanno intimato l’alt a un’auto sospetta. In un primo momento il conducente si è fermato, ma è subito ripartito per tentare di sfuggire al controllo. Ne è nato un inseguimento a folle velocità fino a Piacenza, dove l’automobilista in fuga ha imboccato varie vie controsenso, creando potenziali situazioni di pericolo.

I carabinieri, coadiuvati dal Nucleo radiomobile a da alcune pattuglie di polizia, sono riusciti a intercettare l’auto in via Farnesiana, dove ha speronato frontalmente la gazzella dei militari. L’uomo al volante – di carnagione chiara, alto circa un metro e 70 e con indosso una felpa rossa – è fuggito a piedi, facendo perdere le proprie tracce ma i carabinieri successivamente lo hanno individuato grazie ai documenti lasciati in macchina e lo hanno poi raggiunto e accompagnato in caserma per gli accertamenti del caso. Sarà l’autorità giudiziaria a stabilire i provvedimenti da adottare.

Per la sua ricerca sono intervenute a supporto 4 pattuglie di guardie giurate Ivri. I militari dell’Arma, rimasti leggermente feriti nello scontro, sono stati trasportati al pronto soccorso per accertamenti e questa mattina hanno ricevuto la visita da parte del prefetto Maurizio Falco, del questore Pietro Ostuni, del comandante provinciale dei carabinieri colonnello Michele Piras e del comandante provinciale della Guardia di Finanza Daniele Sanapo.

“L’incidente notte alla pattuglia dei carabinieri di San Giorgio, che fortunatamente non ha avuto conseguenze più gravi, dimostra ancora una volta come le nostre Forze dell’ordine antepongano sempre, alla propria incolumità, lo spirito di servizio e il senso di responsabilità nei confronti della collettività” è quanto ha dichiarato in una nota il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri.

>

© Copyright 2024 Editoriale Libertà