Po in magra: 40 centimetri sotto il livello normale. Scatta l’allerta siccità
26 Marzo 2019 09:37
L’arenile, il piccolo molo, una famiglia che sparecchia il pic-nic all’ombra del ponte stradale. Potrebbe sembrare – con molta fantasia – una spiaggia adriatica nel periodo pre-vacanziero. E invece è il Po che -a causa delle scarse piogge invernali e delle temperature sopra le medie che fanno sembrare queste giornate di fine marzo un anticipo di maggio -, sta mostrando le rive e i suoi fondali solitamente nascosti dall’acqua torbida.
E’ ancora presto per parlare di allarme siccità, ma gli esperti sono già in allerta per tenere monitorato il grande fiume e non solo. Dai torrenti provinciali alle dighe fino alle falde irrigue, tutto ciò che sarà vitale per l’agricoltura nei prossimi mesi è sotto stretta osservazione.
“La sfida è accordarci con chi sta a monte di noi – spiega Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica piacentino -.Basterebbero politiche di condivisione della risorsa idrica. Ad ogni centimetro in più nel lago Maggiore corrispondono 2,4 milioni di metri cubi di acqua: se si condividesse l’idea di aumentare l’invaso di 50 centimetri fate po po’ voi quanta acqua in più ci sarebbe” conclude.
In questi giorni il livello idrometrico del Po è attorno ai -40 centimetri, ancora lontano dai -67 della magra del 2003 o al metro e 7 cm del novembre 1869. La portata in questi giorni ha toccato il minimo di 321 metri cubi al secondo, ancora alta rispetto ai 262 del 2003 e ai 125 del maggio ’45.
Siccità che sta cominciando a coinvolgere anche le falde piacentine, attualmente un po’ sotto alla norma. “Un problema che potrebbe essere risolto – spiega Zermani – con la traversa di Mirafiori che anche in inverno potrebbe convogliare l’acqua nella rete di canali per favorirne l’infiltrazione nel terreno”.
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