Infortunio mortale di Chiavenna Landi: la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo
03 Maggio 2019 13:01
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza indagati, dopo il tragico infortunio sul lavoro che lo scorso 1 maggio è costato la vita ad Alessandro Zigliani. L’operaio 50enne, originario del bergamasco, aveva deciso assieme a due colleghi di andare comunque in cantiere, a Chiavenna Landi, per trovarsi a fine mese con qualche soldo in più in busta paga. Così ha riferito la ditta edile presso la quale lavorava la vittima.
Zigliani, che lascia una moglie e due figli, era impegnato in un intervento di demolizione di una struttura un tempo adibita a porcilaia, che si trova all’interno di un’azienda agricola di Chiavenna Landi, sulla strada provinciale che porta a Caorso. A metà pomeriggio, mentre i tre si trovavano su un ponteggio a circa due metri di altezza, si è verificato l’improvviso distacco di un blocco di cemento, che prima ha travolto due dei tre operai al lavoro, per poi intrappolarli. Mentre uno di questi ultimi è riuscito a divincolarsi e ha riportato ferite non preoccupanti, per Zigliani la situazione è subito apparsa molto più complessa. Per liberarlo dal peso del manufatto in cemento i vigili del fuoco hanno lavorato a lungo, poi sono intervenuti i soccorritori del 118 e della Pubblica assistenza, mentre su un vicino terreno dell’azienda agricola stava atterrando l’eliambulanza dell’ospedale di Parma. Ricoverato a Parma, nelle ore successive il suo quadro clinico si è irrimediabilmente aggravato fino al decesso prodotto dalle conseguenze del trauma da schiacciamento. Mercoledì pomeriggio per i primi rilievi a Chiavenna sono arrivati i carabinieri della stazione locale oltre al personale della medicina del lavoro dell’Asl, a cui competono le indagini per risalire alla precisa dinamica dell’infortunio ed individuare le eventuali responsabilità sul fronte sicurezza.
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