Spaccio e coltellate all’ordine del giorno, parlano i residenti di via Torricella

23 Maggio 2019 04:20

“Mio figlio mi chiede perché ci sono sempre le volanti della polizia nel nostro quartiere”. La cittadina senegalese Kari Suranda, residente nei pressi di via Torricella, non sa cosa rispondere al suo bambino di dieci anni: “Ogni settimana, c’è un problema che compromette la sicurezza delle famiglie. Spero che un giorno, finalmente, questa situazione possa cambiare”. Kari – una straniera che critica apertamente la “scarsa vivibilità” della zona – guarda con la coda dell’occhio l’angolo fra via Torricella e via Alberoni, in cui venerdì scorso è scoppiata una lite a coltellate con protagonisti un tunisino di 32 anni, un algerino di 29 anni e un marocchino di 37 anni, lasciando tracce di sangue fino all’inizio di via Capra.

L’ennesimo caso di rissa avvenuto a pochi metri dalla stazione di Piacenza, dove nell’ultimo decennio è aumentata la presenza di abitanti extracomunitari. Ma dove tanti altri stranieri come Kari, perfettamente integrati, contestano fuori dai denti alcuni episodi di insicurezza. “Alla sera, via Torricella è frequentata dagli spacciatori. Non va bene. Noi vogliamo un quartiere tranquillo”, commenta un uomo marocchino che preferisce restare anonimo. Siham Burgia, anche lei marocchina, passeggia sul marciapiede di via Pozzo insieme alle due figlie: “Vivo in via Pozzo da quasi tre anni, ma non mi sento sicura. Sto cercando un’altra casa, vorrei traslocare. Nel quartiere Roma ci sono incidenti dovuti all’ubriachezza”. Non tutti, però, si lamentano dell’area di via Torricella: “Abito qua da trent’anni – afferma Giuseppina Maggi – e mi sento più sicura rispetto ad altri quartieri periferici”. Il senegalese Falou Diop aggiunge: “Non c’è un’emergenza sicurezza”. Anche Shiromi, originaria dello Sri Lanka, difende la zona: “A me non è mai successo nulla, nemmeno quando in passato uscivo alle tre di notte in via Pozzo per andare a lavorare in bicicletta”.

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