“Giù le mani dai disabili nelle case popolari”: devono cambiare alloggio

29 Maggio 2019 05:00

“Non si tocchino i disabili nelle case popolari”. È l’alzata di scudi della sezione piacentina dell’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) a difesa dei cittadini diversamente abili che “rischiano di essere spostati dagli alloggi pubblici in cui abitano”. Il Comune di Piacenza, infatti, sta passando al vaglio la situazione degli appartamenti Erp sottoutilizzati – cioè troppo grandi rispetto al numero di persone residenti -, compresi quelli di alcuni piacentini portatori di handicap.

“Due signore iscritte alla nostra associazione hanno ricevuto una lettera di convocazione in Comune per discutere il trasferimento in altre abitazioni più piccole – ha spiegato Pietro Tansini dell’associazione-. Si tratta di una disabile psichica al 50 percento e di una disabile motoria al 100 percento in sedia a rotelle, attualmente residenti in città, dove in oltre trent’anni si sono ritagliate un contesto abitativo prezioso. Non solo: una di loro ha installato il montascale e un ausilio per il bagno di casa, e ha bisogno di una stanza in più per accogliere i parenti che la aiutano con le faccende quotidiane o durante la notte. Insomma, dopo tutto questo tempo, non ci sembra corretto sradicarle dal proprio alloggio: potrebbe rivelarsi una scelta destabilizzante”. Perciò, l’Anmic ha chiesto alla Giunta Barbieri di adottare un criterio “salva-disabili” nell’ambito della mobilità d’ufficio dalle case popolari sottoutilizzate.

L’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati dà un segnale di apertura alla proposta dell’Anmic: “L’amministrazione comunale è disponibile a discutere un criterio per non spostare i disabili dalle case popolari sottoutilizzate. Bisogna stabilire alcuni paletti precisi, come la percentuale di invalidità o le dichiarazioni mediche valide”.

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