Esami di maturità, studenti: “Tracce inaspettate”. Domani la seconda prova
19 Giugno 2019 17:29
Alle 8.30 è arrivato il codice per aprire il plico telematico trasmesso dal Ministero dell’istruzione. Intorno alle 9, i maturandi hanno capovolto i fogli appoggiati sul banco scoprendo le temute tracce con cui dover fare i conti nella prima prova di italiano: Ungaretti e Sciascia per l’analisi letteraria, Montanari, Stajano e Fernbach per il testo argomentativo, Gino Bartali e il generale Dalla Chiesa per la riflessione sull’attualità. Così, ieri mattina, l’esame di Stato ha preso il via per 2.044 studenti piacentini: senza particolari intoppi, ma con la consueta tachicardia alle stelle.
In momenti diversi nell’arco delle sei ore a disposizione, i maturandi sono usciti dagli istituti di città e provincia con lo zaino in spalla e il dizionario sottobraccio, consegnando il proprio lavoro ai commissari e proiettando la mente al secondo scritto multidisciplinare in programma stamattina. Durante una prima chiacchierata con i “reduci” dallo step iniziale della maturità – incentrato, appunto, sull’elaborazione o la critica di un testo in italiano – parecchi ragazzi e ragazze hanno ammesso di essersi trovati spiazzati dalle “tracce inaspettate”. Mattia Mazzoni del “Romagnosi”, per esempio, ha trovato gli spunti sull’attualità poco convincenti: “Speravo in un argomento diverso, magari focalizzato sull’ambiente, perciò ho preferito basarmi sulla traccia B2”, ovvero il testo “L’illusione della conoscenza” di Steven Sloman e Philip Fernbach. Mattia Zanelli del “Colombini”, invece, non ha avuto dubbi e – carico dalla serata precedente trascorsa ad ascoltare “Notte prima degli esami” di Venditti – ha puntato tutto sulla produzione di una riflessione critica ispirata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: “La tematica della lotta alla mafia mi ha sempre appassionato”. Le studentesse Martina Finetti del “Romagnosi” e Iris Tronconi del “Cassinari” si sono sentite ispirate dal saggio “L’illusione della conoscenza”. La coraggiosa Lucia Torre del liceo artistico si è cimentata nei versi di Ungaretti tratti da “Il Porto Sepolto”: “È un poesia complicata. Credo che d’ora in poi Ungaretti mi piacerà un po’ meno”.
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