“Là comando io, solo Salvatore è sopra di me”. “Ogni uomo ha un prezzo”. Le frasi di Caruso negli incontri di ‘ndrangheta
25 Giugno 2019 16:53
Il presidente del consiglio comunale di Piacenza Giuseppe Caruso, arrestato questa mattina a Piacenza assieme al fratello Albino nell’ambito della maxi operazione Grimilde della polizia, è considerato dagli inquirenti un personaggio chiave dell’organizzazione mafiosa che faceva capo al boss Francesco Grande Aracri e al figlio Salvatore. I Caruso, assieme ad alcuni altri arrestati, vengono definiti “in costante sinergia con i vertici”.
A riprova, nelle 262 pagine di cui si compone l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Bologna, vengono riportate alcune intercettazioni molto significative.
L’8 settembre 2015, al termine di un l’incontro con gli appartenenti alla ‘ndrina Chindamo/Ferrentino a Voghera, Giuseppe Caruso si rivolge all’autotrasportatore Giuseppe Strangio rivendicando il suo ruolo: “Lavorare puoi lavorare…là comando io…senza offesa di nessuno..senza offesa di nessuno perché naturalmente Salvatore è sopra di me, qualsiasi cosa però…”.
Pochi giorni dopo, il 21 settembre 2015, Caruso, in compagnia del fratello Albino, è intercettato in occasione della richiesta di 500.000 euro formulata da Francesco Muto dietro ordine di Salvatore Grande Aracri e da girare ai proprietari della ditta di riso aiutata a non perdere i contributi comunitari: “Io con salvatore gli parlo chiaro, gli dico: Salvatò, noi non la dobbiamo affogare sta azienda, dobbiamo cercare di pigliare la minna e succhiare o no?”.
Infine, il 19 novembre 2015, a cena con lo stesso Salvatore Grande Aracri e gli amministratori della stessa ditta, Caruso è registrato: “Posso dirti un cosa e te lo dico:qualsiasi uomo ha un costo…ogni uomo ha un prezzo…ogni uomo ha un prezzo”.
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