Auto dall’estero, oltre 13 milioni tra ricavi non dichiarati e Iva evasa: quattro denunciati
09 Luglio 2019 11:58
E’ di oltre 10 milioni di euro di ricavi non dichiarati al fisco e di oltre 3,5 milioni di Iva non versata il risultato di una verifica che ha consentito di scoprire una ingente frode fiscale messa a segno da una società della Val Tidone, che opera nel commercio di autoveicoli provenienti da paesi dell’Unione europea.
La frode è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Castel san Giovanni, nell’ambito della costante attività disposta dal comando provinciale. Le indagini hanno permesso di scoprire un sistema di frode fiscale basato “sul rilascio di false attestazioni, agli uffici competenti, secondo le quali gli autoveicoli, acquistati dai paesi dell’Unione europea, non risultavano destinati alla rivendita bensì utilizzati quali beni strumentali nella propria attività e, pertanto, esclusi dalla procedura di versamento dell’Iva prima di procedere all’immatricolazione in Italia”.
Una procedura che consentiva di evitare il versamento dell’Iva sui singoli veicoli, considerando che gli stessi sono stati puntualmente ceduti ad imprese e privati e non utilizzati in azienda come beni strumentali, e anche di venderli a un prezzo concorrenziale sul mercato, realizzando così un elevato volume di vendite. L’esito delle indagini ha portato alla segnalazione presso l’Agenzia delle entrate per il recupero dei tributi dovuti, e alla denuncia di 4 persone.
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