Migliaia di sanzioni in 7 mesi e un introito da 1 milione e 600mila euro: bufera sull’autovelox
11 Luglio 2019 05:00
A fine dicembre 2018, sulla Provinciale 11, nei pressi di Gragnano, è spuntato un autovelox per la rilevazione della velocità delle vetture in transito, che ha fatto molto discutere, raccogliendo le antipatie di automobilisti che, in 7 mesi, si sono visti recapitare diverse migliaia di multe. Qualcuno ha collezionato addirittura 12 sanzioni in pochi giorni.
“E’ una vergogna – grida dall’auto in corsa un conducente – serve solo a fare cassa. Ieri me ne sono arrivate cinque in una giornata”. Il velox è bidirezionale quindi non c’è scampo neppure per chi proviene dalla parte opposta rispetto alla sua collocazione. In prossimità del palo sono stati posizionati due cartelli con la dicitura: “Controllo elettronico della velocità”. Il limite è di 90 chilometri orari. Sicuramente si tratta di un strumento che rimpingua le casse: i ricavati andranno infatti all’Unione Bassa Valtrebbia e Valluretta e una quota alla proprietaria della strada, cioè la provincia.
Inizialmente si era parlato di un introito di 600mila euro ma ora a bilancio viene aggiunto un altro milione per un totale di un milione e 600 mila euro. Se serve per mandare giù la pillola è stato sottolineato che il denaro sarà utilizzato esclusivamente per finalità legate alla sicurezza stradale.
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