Adottati dagli zii dopo l’uccisione della mamma, dalla Cisl 1.800 euro
25 Settembre 2019 12:16
Era l’8 maggio quando Damia El Assali, di nazionalità marocchina e residente a Borgonovo dal 2001, venne uccisa. Per quel femminicidio è accusato il marito, tutt’ora in carcere. In paese sono così rimasti i due figli, di soli 2 e 5 anni, bisognosi di una famiglia su cui contare e in cui poter crescere serenamente. Ad accoglierli, gli zii materni, che hanno chiesto di diventare famiglia affidataria, decidendo di aprire la porta della loro casa.
La zia è sorella di Damia; lo zio, oltre che parente, è, stato collega di Damia presso la Vetreria di Borgonovo, dove la donna lavorava in qualità di dipendente della cooperativa San Martino. Anche i quattro figli della coppia hanno condiviso la scelta dei genitori, per evitare che i cugini potessero essere affidati a strutture esterne, correndo il rischio di essere separati.
“La situazione necessita di un aiuto economico continuativo, riferisce Claudia Gnocchi, coordinatrice femminile della Cisl Parma Piacenza, perché le spese per le necessità dei figli di Damia incidono ogni mese: per il cibo, il vestiario e i costi per l’asilo nido o l’inserimento scolastico. Le donne e i lavoratori della Cisl hanno voluto esserci”.
Oltre all’aiuto della Cooperativa San Martino, che sta sostenendo, fra l’altro, la retta per l’asilo nido del più piccolo, si è così aggiunto il contributo della Cisl che già nei giorni di maggio aveva lanciato una sottoscrizione tra i lavoratori e gli iscritti al sindacato, riuscendo a mettere a disposizione in questi giorni 1800 euro, che sono stati versati su uno specifico conto corrente aperto per i due bambini dalla famiglia affidataria.
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