“Bancarotta e reati tributari”: arrestato l’imprenditore piacentino Pietro Mazzoni
14 Dicembre 2019 00:23
E’ stato arrestato dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Roma il manager Pietro Mazzoni in relazione alla bancarotta della società ‘Nuove telecomunicazioni’, specializzata nella posa di cavi in fibra ottica e manutenzione delle reti di telecomunicazioni. Il provvedimento cautelare è stato disposto dal gip della Capitale su richiesta della Procura, in un procedimento in cui si ipotizzano anche reati tributari.
Le indagini sono partite dopo il crac della società nel 2016 che aveva accumulato un debito con il fisco per oltre 60 milioni di euro, quasi l’intero ammontare dello stato passivo accertato, pari a circa 67,6 milioni di euro.
Secondo quanto accertato dai pm, coordinati dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli, la società, dove lavorano 600 dipendenti, si finanziava eludendo qualsiasi pagamento delle imposte. Un modus operandi che andava avanti da circa venti anni. Gli accertamenti hanno fatto emergere come “mediante l’iscrizione di un credito di fatto inesistente – è detto in una nota – sia stato prima dissimulato lo stato di insolvenza dell’impresa che, in seguito, attraverso un’operazione di scissione societaria effettuata prima del fallimento, è stata privata dell’unico ramo aziendale produttivo di reddito. Quest’ultimo è passato poi in una new.co., mediante la quale Mazzoni ha potuto proseguire la stessa attività senza il “peso” dei debiti accumulati nel tempo”.
Il gip ha disposto, inoltre, gli arresti domiciliari per Gianluigi Leveratto, ultimo amministratore di diritto dell’impresa e due misure interdittive per 12 mesi nei confronti della madre di Mazzoni, Elvira Fanelli di 81 anni, e di Roberto Colombo, entrambi amministratori di diritto pro tempore.
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