Qualità della vita, Piacenza perde 4 posti e scivola alla posizione 44

16 Dicembre 2019 10:16

Piacenza perde quattro posizioni rispetto al 2018 e scende alla posizione numero 44 della classifica sulla Qualità della vita elaborata dal quotidiano Il Sole-24 Ore. Addirittura 90 gli indicatori utilizzati per stilare la graduatoria, divisi in macro-categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia e società, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, tempo libero. A guidare la classifica è Milano, davanti a Bolzano, Trento, Aosta e Trieste. In coda, ultima Caltanissetta, penultima Crotone e terzultima Foggia.

La nostra città, ancora una volta, è penalizzata soprattutto dalle questioni ambientali (addirittura 96esima), mentre è al vertice nazionale per la ricchezza (11esima). Non vanno male affari e lavoro (27esima), mentre demografia/società e giustizia/sicurezza ci posizionano a metà classifica (rispettivamente 59 e 58esima): Vantiamo una decima posizione per depositi bancari e pro capite, e la ventesima per reddito medio complessivo per contribuente.

La classifica fornisce la possibilità di verificare come sia cambiata la nostra provincia negli ultimi 30 anni. Piacenza ha vinto nel 1998 ed è arrivata seconda nel 1999. Dal 2011 al 2013 è arrivata prima per tre volte nella sezione demografia e società. In particolare, passando in rassegna i sotto-indicatori che compongono le varie classifiche, Piacenza, per 14 volte, ha raggiunto la prima posizione in un indicatore. Tra il 2011 e il 2013 è sempre stata al primo posto per il trend di incidenza di giovani residenti. Il peggior risultato è la 57esima posizione raggiunta nel 2002 soltanto quattro anni dopo la vittoria. Rispetto al 1990 siamo passati dalla 36esima posizione alla 44esima attuale.

Se guardiamo nel dettaglio: siamo peggiorati drasticamente nella sezione ambiente passando da 29esimi nel 1990 a 96esimi nel 2019, battuti addirittura dall’ultima in classifica Caltanissetta che si ferma alla 91esima posizione. Rispetto a 30 anni fa siamo migliorati nella sicurezza passando da 90 a 58. Abbiamo perso posizioni nella cultura e tempo libero da 24esimi negli anni ’90 a 44esimi quest’anno.

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