“Il Klimt è autentico!” Ne sono certi gli esperti nominati dalla Procura. Un applauso accoglie l’annuncio

17 Gennaio 2020 15:28

Autentica. La tela ritrovata il 10 dicembre scorso nella nicchia del muro esterno della Galleria d’arte Ricci Oddi di Piacenza è del Klimt ed è quella trafugata il 22 febbraio 1997. Ne sono certi gli esperti ministeriali nominati dalla Procura per determinarne l’autenticità: Diego Cauzzi (funzionario per le tecnologie Pilotta di Parma), Anna Selleri (funzionaria restauratore Pinacoteca Nazionale Bologna) e Claudia Collina (funzionaria Beni culturali Regione Emilia Romagna).
La conferma è arrivata nella conferenza stampa di venerdì 17 gennaio, convocata nella sede della banca d’Italia di via Mandelli e alla quale hanno partecipato i sostituto procuratori Ornella Chicca e Antonio Colonna.

“E’ veramente con profonda emozione che diamo questo annuncio” hanno spiegato, ricordando la complessità delle indagini e ringraziato le forze dell’ordine coinvolte nelle indagini in questi anni, e gli esperti incaricati della perizia, per la loro disponibilità e professionalità.

Un responso dato quasi per certo, ma che nei giorni successivi al ritrovamento ha suscitato fantasie e versioni, alimentate dal mistero che avvolge il “Ritratto di signora” dai tempi della sua sparizione, anzi ancor prima: dal giorno in cui la studentessa Claudia Maga intuì che sotto quel dipinto se ne celava un altro, sempre dell’artista austriaco, la “Ragazza con cappello”.

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Un mistero andato avanti per 23 anni, fino al 10 dicembre scorso quando due giardinieri, addetti alla manutenzione del verde, hanno fortuitamente aperto una botola a muro che chiudeva una nicchia: all’interno, avvolta in un sacco della spazzatura, la famosa tela. Non è questo l’unico colpo di scena che aleggia attorno alla storia intrigante del Klimt scomparso: l’ultimo, in ordine di tempo, è la confessione di due ladri piacentini che attraverso una lettera e un incontro con il giornalista di Libertà Ermanno Mariani hanno rivelato di essere gli autori del colpo e gli artefici del suo ritrovamento.

Mistero su mistero, sul quale le indagini non sono concluse. La certificazione della sua autenticità spalanca le porte al lavoro degli inquirenti: non è escluso che a breve possa comparire il nome di qualche indagato.

“Per il momento non è possibile stabilire da quanto tempo fosse nella botola – hanno spiegato gli inquirenti -, gli accertamenti sono ancora in corso. C’è stata una prima fase di indagini scientifiche per verificare autenticità. Ora si rendono necessari interventi di restauro per i danni subìti, perché anche se di lieve entità e con uno stato di conservazione discreto, è necessario procedere con interventi di manutenzione ordinaria”. Al momento il quadro non tornerà alla galleria Ricci Oddi, perché verranno eseguite “indagini dattiloscopiche e biologiche per individuare eventuali responsabili”.

La tela è stata definita di valore inestimabile. Gli inquirenti hanno avuto parole anche per chi diceva che fosse un falso: “Hanno parlato senza  aver mai visto l’opera. Sono state diffuse molte fake news”.

Parole di “sentito ringraziamento ai periti, agli inquirenti e alle forze dell’ordine che in questi anni non hanno mai abbandonato le indagini” sono arrivate anche dall’amministrazione comunale, che ha commentato la notizia “di importanza storica per la comunità artistica e culturale e per la Città di Piacenza”.

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