Sant’Antonio: a Groppallo e in San Dalmazio la benedizione degli animali
18 Gennaio 2020 14:30
Il 17 gennaio è una data che ancora oggi è un appuntamento cui i groppallini, e più in generale i valnuresi, non mancano con i loro animali ed è perpetuata dalla parrocchia e dalla comunità, con la Proloco di Groppallo alla testa, che offre ogni anno un abbondante aperitivo casalingo al termine della celebrazione. Si attende con pazienza la benedizione sul sagrato della chiesa, perché Dio, attraverso l’intercessione del santo, provveda alla salute dei loro compagni di vita. Una tradizione antichissima.
“Arrivavano a piedi dai paesi vicini con i loro animali – ricorda una signora di Montereggio di Farini -, buoi e cavalli, li bardavano con ghirlande, li portavano alla benedizione del santo perché perdere una pecora, un bue, un vitello, era una tremenda tragedia per chi viveva con poco e la protezione del santo era molto sentita. Gli animali erano visti come compagni di fatica. Questa è una “versione ridotta”, portiamo i cagnolini e gli animali di affezione, ma un tempo era un bisogno. La povera gente a chi si poteva affidare se non a Dio?”.
Così Giovanni Cavanna e il papà Renzo sono arrivati con i loro cavalli bardigiani Cleopatra e America e il cane Tobia, le giovanissime Martina Calle e Vanessa Cavanna con i loro Argo, un cane Lagotto, e Tigro, un gattone grigio e bianco. E’ ancora viva la testimonianza di Sant’Antonio “che ha vissuto una vita di preghiera e aiuti anche noi a pregare ogni giorno e prendere sul serio il Vangelo, mettendolo in pratica”. Presente anche l’amministrazione comunale di Farini, il maresciallo dei carabinieri, Danilo Brunori e la Coldiretti di zona. La tradizione della benedizione degli animali si è rinnovata anche nella chiesa di San Dalmazio a Piacenza.
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