Piacentina in Cina: “Ci provano la febbre ovunque, anche quando rientriamo in casa”
12 Febbraio 2020 05:00
“Qui ci provano la febbre ovunque, anche nel palazzo dove viviamo, il vigilante segna la nostra temperatura ogni volta che usciamo e rientriamo. Succede così anche nei supermercati, sulla metropolitana o sui treni. Siamo super controllati”. E’ Monica Cella, 55enne piacentina, che vive da due anni a Quingdao, a mille chilometri da Wuhan, epicentro dell’epidemia da Coronavirus, a raccontare cosa sta accadendo in queste settimane in Cina, dove è in corso una vera e propria emergenza sanitaria. “Non siamo in isolamento forzato, ma siamo stati invitati a non uscire di casa e a non frequentare luoghi affollati – racconta Monica – la città è semideserta, non l’avevamo mai vista così”. Quingdao conta 10 milioni di abitanti e i contagi, al momento, non arrivano alla cinquantina. Nonostante il numero limitato di casi registrati nella zona, i sistemi di sorveglianza e sicurezza sono altissimi. “Riceviamo costantemente informazioni utili su cosa fare – spiega Monica – addirittura sull’andamento dei prezzi nei supermercati o sulle scorte presenti. Tramite una app, possiamo sapere se nel nostro condominio ci sono persone contagiate o se sul treno che abbiamo preso c’erano persone positive al virus”.
Monica è una consulente aziendale e si occupa del controllo di qualità dei prodotti realizzati in Cina e destinati all’Italia, mentre il marito è dirigente di una multinazionale. “Alcune aziende hanno riaperto i battenti in questi giorni e mio marito è tornato a lavorare, mentre io sono ancora a casa – spiega la piacentina – non siamo particolarmente allarmati, ma ci preoccupiamo di salvaguardare la nostra salute. Nessuno esce in pubblico senza la mascherina, qui ci sono controlli ovunque. Sarei tornata volentieri a Piacenza – aggiunge Monica – ma i voli per l’Italia sono stati cancellati e, soprattutto, dovrei trascorrere il mio tempo chiusa in casa per rispettare la quarantena, così ho deciso di restare in Cina”.
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