Claudia Maga racconta il “suo” Klimt. “Falso sarebbe costato di più”

16 Febbraio 2020 05:24

“Quando sono entrata alla galleria Ricci Oddi per la prima volta ho avuto occhi solo per un quadro: il Ritratto di Signora di Gustav Klimt”.
Era il 1995 e da quel momento, tra la 18enne studentessa del liceo Colombini Claudia Maga e il dipinto dell’artista viennese, si instaurò un rapporto speciale. Studiando il pittore e la sua opera, la giovane appassionata di arte intuì che al di sotto poteva celarsi il Ritratto di ragazza con cappello disperso dal 1927. La sua tesi suscitò interesse nei vertici della galleria, il quadro fu così analizzato dagli esperti della ditta “Il Cenacolo” di Roma che attraverso le indagini confermarono la presenza del doppio ritratto.

Oggi docente di lettere, Claudia Maga, originaria di Broni nel Pavese, ha raccontato a una folta platea nel salone d’onore della galleria Biffi Arte di via Chiapponi a Piacenza, la relazione speciale con l’opera di Klimt rubata nel 1997 e ritrovata nel dicembre 2019.

Claudia Maga attende con emozione di poter rivedere il dipinto. Nei giorni scorsi la trasmissione “Le Iene” di Italia Uno ha intervistato l’uomo che si è autodenunciato per il furto del Klimt e ha rilanciato un’ipotesi sostenendo che il Ritratto di Signora sia una copia realizzata da un abile falsario. Claudia Maga non crede a questa teoria e ritiene che l’opera sia autentica. “Se fosse stato un falso al tempo sarebbe stato pagato di più” ha dichiarato.

 

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